Dal primo Apple-1 agli ultimi modelli della portabilità: viaggio tra le macchine che hanno cambiato il mondo. Raccontato dalla voce dei protagonisti
Torino (Italy)-Cupertino (Usa), 19 giugno 2019.
Il Temporary Museum Torino, istituzione privata italiana dedicata alla cultura della Rivoluzione Informatica e alla sua divulgazione, sbarca nella Silicon Valley, California: luogo da cui ebbe inizio quello che i membri dell’HomeBrew Computer Club chiamavano “Computer Liberation”, cioè il movimento che ha cambiato irreversibilmente il nostro modo di lavorare, comunicare e vivere.
Dal 19 giugno, presso la Cupertino Historical Society & Museum (10185 N Stelling Rd, Cupertino, CA 95014, USA), i visitatori faranno un viaggio nella storia dell’informatica: dai Mainframe degli Anni Quaranta – enormi elaboratori elettronici, usati solo da pochi tecnici specializzati – alle nuove frontiere della portabilità, in cui la miniaturizzazione dei componenti ha reso possibile l’informatica personale.
L’approfondimento culturale si intitola “Homage to the Information Technology Revolution” e racconta la storia di visionari e imprenditori che, tra il 1975 e il 1985, trasformarono una rivoluzione tecnologico-digitale nella più grande rivoluzione culturale di tutti i tempi: un gruppo di pionieri, paladini di quella che indicavano come “noble cause”, che nei successivi 30 anni avrebbe reso l’informazione accessibile a tutti.
Una serie di videointerviste ai protagonisti dell’epoca – tra cui John Sculley, Allan Alcorn, Daniel Kottke, Jack Tramiel, Chuck Peddle, Lee Felsestein e Steve Wozniak – accompagneranno il percorso espositivo attraverso le macchine che hanno fatto la storia della Rivoluzione Informatica. Tra queste, la Programma 101 (Italia, Olivetti, 1965) e il rarissimo Apple-1 (Usa, Apple, 1976) completo di kit originale: il solo “sopravvissuto” (non ci sono altri esempi conosciuti) che includa la scatola originale spedita dal garage di Los Altos, casa dei genitori di Steve Jobs, la fattura originale in cui compare Steven (Jobs) come venditore, una lettera personale di Mr. Jobs al cliente e una delle prime cassette in linguaggio BASIC senza logo Apple. Per la prima volta nella sua storia, accanto all’Apple-1 sarà esposta anche la cassetta degli attrezzi che Wozniak usò per assemblarlo.
L’approfondimento culturale – ideato da Marco Boglione, fondatore e presidente di BasicNet – è curato da Cecilia Botta per BasicGallery, archivio storico del gruppo industriale torinese, che custodisce una delle più complete collezioni al mondo dei simboli di quei 10 anni (1975-1985) da cui tutto ebbe inizio, e coordinato da Fabrizio Vitagliano, consigliere d’amministrazione della Cupertino Historical Society & Museum Board of Directors, e dall’amministratore delegato Jennifer Furlong.
INFO
“Homage to the Information Technology Revolution”
19 giugno – 19 settembre 2019
Mercoledì – sabato dalle 10 alle 16
Ingresso libero
Cupertino Historical Society & Museum 10185 N Stelling Rd, Cupertino, CA 95014 (USA)
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Cupertino Historical Society & Museum
La Cupertino Historical Society – unica organizzazione dedicata a preservare la storia di Cupertino, California – è stata fondata nel 1966 da 166 membri della comunità. I fondatori ritenevano che gli abitanti di Cupertino dovessero compiere un’azione decisiva per salvaguardare le prove del momento storico che la città stava vivendo, sia per se stessi sia per le generazioni future. Il Cupertino Historical Museum è stato inaugurato nel 1990 al Quinlan Community Center, come deposito ufficiale e luogo di esposizione per gli oltre 5.000 reperti della Società, che coprono oltre 200 anni di storia. È con questo spirito che la Cupertino Historical Society continua la sua missione di preservare e condividere il passato di Cupertino, rafforzare il senso di comunità e rendere la storia di Cupertino accessibile a tutti. L’obiettivo è rappresentare tutti i cittadini di Cupertino condividendo con un pubblico sempre più ampio la storia di una città in continua evoluzione attraverso mostre e programmi educativi. .
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BasicNet SpA nasce nel 1994 quando l’imprenditore italiano Marco Boglione acquista all’asta fallimentare il Maglificio Calzificio Torinese, azienda proprietaria dei marchi di abbigliamento casual e sportivo Kappa®, Robe di Kappa® e Jesus® Jeans. Marco Boglione, all’epoca 38enne, trasforma questa storica azienda tessile a struttura verticale – fondata nel 1916 a Torino, Italia – in un network globale di imprenditori, collegati tra loro e con la capogruppo attraverso Internet. Si tratta di aziende indipendenti che, su licenza, producono o distribuiscono in oltre 130 mercati del mondo le collezioni disegnate e industrializzate da BasicNet, attualmente proprietaria anche dei marchi di abbigliamento, accessori e calzature K-Way®, Superga®, Sebago®, Briko® e Sabelt®. A fine 1994, la trasformazione da azienda tradizionale (Maglificio Calzificio Torinese) a “fully web integrated company” (BasicNet) avviene grazie alla passione personale e professionale di Marco Boglione per la microinformatica e alla diffusione del protocollo Internet. Fin dalla nascita del Gruppo, tutte le transazioni commerciali tra gli attori che fanno parte del network avvengono esclusivamente su piattaforme e software proprietari: fatto che rende BasicNet il primo marketplace nel settore dell’abbigliamento. Marco Boglione, nel corso degli anni, ha conservato e acquistato computer, memorabilia e altri materiali legati alla storia dell’informatica relativi al decennio 1975-1985. Nel 2013, da una costola di BasicGallery, archivio storico del Gruppo BasicNet, è nato il Temporary Museum Torino, con lo scopo di diffondere nel mondo la storia e la cultura della Rivoluzione Informatica.
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